Da gennaio, dodici concerti sinfonici e sei appuntamenti con l'opera al Teatro Filarmonico, residenza invernale della Fondazione Arena di Verona
E' una programmazione di ampio respiro, quella che la Fondazione Arena di Verona ha predisposto per la sua sede invernale - il Teatro Filarmonico - distribuita tra i mesi di gennaio ed aprile, e da ottobre a dicembre.
Dodici concerti sinfonici, affidati ad altrettanti direttori di prestigio: nell'ordine Eckehard Stier, Enrico Onofri, Manuela Ranno, Francesco Ommassini, Antonio Pirolli, Jaume Santonja, Nicola Paszkowski, Alessandro Cadario, Vitali Alekseenok, Marco Angius, Sergej Krylov, Valentina Peleggi.
Ma anche sette titoli d'opera, di cui due riuniti nella medesima serata: vediamo quali.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
Mozart, Verdi, Massenet
Titolo inaugurale della Stagione 2023 Le nozze di Figaro di Mozart, che vede approdare a Verona il recentissimo allestimento del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con regia, scene e costumi tutti realizzati da Ivan Stefanutti. Le quattro rappresentazioni previste - dal 22 al 29 gennaio - saranno affidate al direttore Francesco Ommassini.
Un ulteriore omaggio a Franco Zeffirelli, in aggiunta alle recenti riprese areniane di alcuni suoi celebri spettacoli, è l'Aida in scena a febbraio, presentata nel fortunato allestimento ideato per il centenario della morte di Verdi, e che ha goduto di larga diffusione. Quattro recite dirette da Massimiliano Stefanelli, lo stesso che tenne a battesimo questa produzione a Busseto nel 2001.
Dal 26 marzo al 2 aprile si potrà assistere al Werther di Massenet, titolo rappresentato al Filarmonico un'unica altra volta nel lontano 1978. L'allestimento offerto è quello prodotto nel 2020 dal circuito OperaLombardia, curato dal regista Stefano Vizioli. Stavolta portato in scena con un cast che vede in prima linea il tenore Dmitry Korchak ed il mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya.
Amleto, un titolo recuperato dall'oblio
Quando la stagione del Filarmonico riprenderà alla fine di ottobre, dopo gli impegni estivi in Arena, si potrà riscoprire finalmente un titolo vivamente atteso dopo un secolo e mezzo d'oblio, e la cui presentazione nel 2020 saltò a causa della pandemia Covid.
Si tratta dell'Amleto di Franco Faccio (1840-1891), celebre e stimato direttore d'orchestra. Opera composta su libretto di Boito per il Teatro Carlo Felice di Genova, dove nel 1865 fu favorevolmente apprezzata; ma che dopo la pessima accoglienza ricevuta alla Scala nel 1871, venne ritirata e scomparve per sempre dai palcoscenici. Riportato in vita per iniziativa del direttore Anthony Barrese e del musicologo Philipp Gosset all'Opera di Albuquerque (New Mexico) nel 2014, il lavoro di Faccio aspettava infine di essere eseguito in Italia. Nella sua natia Verona, e con due talenti veronesi: il direttore Alessandro Bonato ed il regista Paolo Valerio.
Per il quinto appuntamento della Stagione Lirica 2023, il Filarmonico riprende il dittico composto dall'operina buffa Il parlatore eterno di Ponchielli e da Il tabarro di Puccini. Già proposto nel 2021 in streaming, verrà ora offerto dal vivo dal 19 al 26 novembre. Due squadre al lavoro: per la prima, regia di Stefano Trespidi e scene di Filippo Tonon; per il secondo, regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, scene di Leila Fteita. Sul podio dell’Orchestra areniana la giovane direttrice Gianna Fratta.
La stagione lirica del teatro veronese si chiuderà dal 17 al 23 dicembre con Un ballo in maschera posto sotto la bacchetta di Francesco Ivan Ciampa. Il capolavoro verdiano sarà proposto in un allestimento storico del Teatro Regio di Parma, frutto del ritrovamento e del restauro delle scenografie disegnate nel 1913 da Giuseppe Carmignani, portato in scena nel 2019 dalla regista Marina Bianchi e dalla costumista Lorena Marin.